A Salonicco, i giorni che precedono il Giorno del No (28 ottobre) in memoria della risposta negativa all’ultimatum di Mussolini nel 1940, sono pieni di fermento. La città festeggia anche il suo patrono San Demetrio (26 ottobre) megalomartire raffigurato in armatura da soldato romano, spesso affiancato all’altro santo guerriero, San Giorgio, entrambi protettori dell’ordine dei templari e tutte le chiese risuonano dei canti rituali fra zaffate d’incenso e Pope barbuti e benedicenti. Camminando per questa città caotica, vivace e ricca di contraddizioni, si possono incrociare le scolaresche degli istituti pubblici marciare come battaglioni di soldati con lo sguardo fiero e fermo dietro alla bandiera della Patria, che si allenano per il giorno della grande sfilata. Al porto si affollano unità navali della marina militare dalle quali sciamano in città migliaia di giovani reclute; dall’aeroporto militare si levano in volo i caccia militari dell’aviazione, che sorvolano a bassa quota Salonicco con il loro frastuono e gli elicotteri da guerra che incidono l’aria a colpi d’elica suscitando un’atmosfera più che festosa sospetta, fra i passanti, i turisti che, naso in su, non possono evitare di pensare alla guerra in Ucraina, alle tensioni con la Turchia, insomma a qualche sciagura incombente che ha deciso di abbattersi proprio in quel momento! Non mancano le manifestazioni di protesta, nelle quali schierati in modo ordinato, sfilano giovani agguerriti scandendo slogan a squarciagola circondati da poliziotti in assetto antisommossa. Una strana atmosfera serpeggia in questi giorni di festa intessuta di gioia sfrenata, orgoglio patriottico, estasi religiosa e una tensione sotterranea che pervade tutto, creata da piccoli e grandi conflitti che dal tessuto della società si espandano alla nazione e al mondo intero: allora, camminare per Salonicco è come camminare su di un ponte traballante sospeso fra un’antico presente e un futuro remoto che collassano uno sull’altro senza posa.
Video coinvolgente, musica ansiogena, parole che fanno riflettere!
Bravo Lincantodellombra!